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Mi ricordo che stavamo passeggiando per Shaftesbury Avenue. Eravamo un gruppo di persone abbastanza numeroso, tutti i Madyon più qualche amico, alla disperata ricerca di un locale dove poter cenare.

C’era euforia nell’aria, un po’ perché eravamo finalmente tutti insieme a fare una serata a Londra, un po’ perché quel pomeriggio, agli Abbey Road Studios, avevamo quasi ultimato “Roll The Shadows”, il nuovo EP dei Madyon.
Era venerdì 13 novembre 2015 e, quella sera, a partire dalle ore 21:00, tutti i locali hanno cominciato a chiedere i documenti di riconoscimento all’ingresso. Anche da McDonald’s.

Eravamo a Londra per celebrare la nostra più grande passione: la musica. Quella notte però la musica è diventata una vittima, come tutte le persone che hanno perso la vita o quella di un proprio caro al Bataclan.

Purtroppo una delle dinamiche più naturali del comportamento umano è quella di sensibilizzarsi nei confronti di un problema solamente quando questo si propone nelle vicinanze della propria quotidianità. Questo è il motivo per cui nel nostro paese si sono vissute meno le stragi avvenute in paesi lontani. I giornali ne hanno parlato molto. La risonanza di una notizia però non dipende mai dal volume mediatico ma da quanto la stessa riesca a radicarsi nei discorsi da bar.

Quella notte, cercando di trovare una risposta ad un banalissimo “perché?” ho capito che in fin dei conti non aveva importanza. Le ragioni di una fazione politica piuttosto che di un’altra (che non sa scindere tra “religione” e “politica”) non giustificherà mai il sangue versato dagli innocenti. In Francia come in Kenya come in Syria. E in tutti quei posti dove le luci dei missili, sotto un cielo stellato, ti crollano in testa.

Sono convinto che di fronte a queste realtà non bastino più il supporto morale o il like sul banner di sensibilizzazione su Facebook. I problemi concreti che si combattono soltanto con delle azioni altrettanto concrete.

I Madyon non sono gli U2 ma nel nostro piccolo avevamo un disco pronto per essere pubblicato e l’abbiamo messo da parte. Ho scritto “Your Love Is Not Enough” il lunedì successivo e in una settimana l’abbiamo registrata. Senza chiedere il permesso o la benedizione di qualcuno, con l’aiuto di PayPal abbiamo deciso di devolvere il 100% dei ricavati del brano ad UNICEF, un’associazione che da sempre tutela i diritti delle vere vittime di conflitti di questo tipo, di chi non ha scelto di vivere in quelle condizioni: i bambini.

Oggi alle 18:00 esce il video ufficiale di “Your Love Is Not Enough”, il nuovo singolo dei Madyon. Una canzone che fin dal titolo ha l’ambizione di comunicare, con musica e parole, i concetti e gli stati d’animo che ho espresso nelle righe precedenti.